Si annuncia una vera rivoluzione nell'odontoiatria: i denti persi ricresceranno, grazie alle cellule staminali.
I dentisti sono destinati alla pensione, almeno così come li abbiamo
conosciuti finora. Il futuro dei nostri denti sembra, infatti, essere
legato alle biotecnologie più che alla odontoiatria tradizionale. Un
gruppo di scienziati britannici sta lavorando ad una procedura che farà
sviluppare dei denti nuovi di zecca da cellule staminali impiantate
nella gengiva.
Gli scienziati sono quelli del King's College di Londra ed ha annunciato
lunedì di aver messo in pratica la procedura sui topi, nei quali le
cellule staminali si sono trasformate in denti in alcune settimane.
La procedura richiede il prelievo delle cellule staminali da un essere
vivente che poi devono essere coltivate in laboratorio fino a che non
formino un gruppo di nuove cellule definito “germoglio”. Il germoglio viene poi inserito nella gengiva, laddove c’è bisogno del nuovo dente.
Il tempo necessario, secondo i ricercatori, per far sviluppare completamente il dente negli uomini sarà di circa due mesi.
Le cellule staminali sono cellule indifferenziate che hanno la
potenzialità di potersi sviluppare in altri generi di cellule nel corpo,
e sono sempre più spesso oggetto di attenzione da parte della ricerca,
oltre che terreno di battaglia per le questioni attinenti alla bioetica.
Il college ha anche deciso di costituire un'azienda privata, la Odontis,
una start-up di 500.000 sterline (750.000 euro) il cui business è
quello di mettere a punto e distribuire i nuovi denti del futuro.
I test sugli esseri umani potranno cominciare tra circa due anni.
Secondo Paul Sharpe, esperto nel campo dell'odontoiatria rigenerativa,
colui che ha sviluppato la tecnica, non c’è nessuna ragione per cui una
tecnica simile non debba essere applicata sugli esseri umani.
Se i test daranno risultati positivi, per tutte le persone che hanno
perso i loro denti, che solo in Gran-Bretagna sono in media 12 a testa
dopo i 50 anni, ci sarà una valida alternativa alle protesi, che spesso
richiedono l’impianto di un perno nella mascella, che deve essere dotata
di un osso solido, e l’uso di metalli, quasi sempre tossici, che
danneggiano i tessuti circostanti e spesso danno luogo a reazioni
allergiche. Un dente vivo, al contrario, è in grado di preservare la
salute dei tessuti circostanti.
Il nuovo metodo produce l’incredibile risultato di generare anche il
tessuto osseo necessario per ancorare il dente alla mascella. Insomma,
nulla a che vedere con le barbare pratiche odontoiatriche attuali. Per
di più al posto di trapani e perni, sarà sufficiente una semplice
anestesia locale e la procedura sarà molto semplice.
A questo punto si potrebbe pensare che avere dei denti nuovi e “nostri”
ci costerà un patrimonio. Niente di tutto questo. Il costo previsto di
un dente vero sarà paragonabile a quello degli attuali impianti
“sintetici”: 2.000-3.000 euro.
L’unica nota dolente è l’attesa, ma 5 anni, secondo le previsioni più
ottimistiche , per riavere dei denti “vivi” e di nostra “proprietà”
possono essere considerati accettabili se si considerano gli
indiscutibili benefici.
Fonte: http://www.italiasalute.it
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