martedì 14 maggio 2013

Avere un cane! (riduce i rischi di malattie al cuore)...

...e non solo :)



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L’American Heart Association, in un comunicato pubblicato sulla rivista, “Circulation” rivela che gli animali domestici potrebbero ridurre concretamente il rischio di malattia cardiovascolare nei loro proprietari.
Lo riporta La Zampa: avere un “pet”, «in particolare un cane, potrebbe associarsi a un ridotto rischio di problemi al cuore»: a suggerirlo Glenn Levine, professore presso il Baylor College of Medicine di Houston, Texas, e presidente della commissione che ha preparato lo statement dopo aver esaminato la letteratura scientifica sul tema.
La ricerca evidenzia un legame positivo fra cane e salute del padrone, ma gli esperti sottolineano comunque che gli studi non sono definitivi e non necessariamente dimostrano che possedere un animale domestico provoca direttamente una riduzione del rischio di malattie cardiache.
«Potrebbe anche essere - ipotizza Levine - che le persone sane siano semplicemente quelle che più spesso adottano animali domestici».  
Già in passato, comunque, le indagini scientifiche hanno dimostrato che chi ha un cane svolge più attività fisica per la necessità di portarlo a spasso almeno 3 o 4 volte al giorno: in uno studio di più di 5.200 adulti, i proprietari di cani avevano il 54% in più di probabilità di arrivare al livello raccomandato di attività fisica.
 Possedere animali domestici fornisce benefici evidenti anche per quanto riguarda la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il rischio di obesità.

Inoltre, i “pet” possono avere un effetto positivo sulle reazioni del corpo allo stress.

L’esperto conclude: «In sostanza i dati suggeriscono che probabilmente esiste un’associazione tra l’amare e ospitare in casa un cane e la riduzione del rischio cardiovascolare. Ciò che è meno chiaro è se la scelta di adottare un `pet´ possa portare a una riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti con malattia preesistente. Ulteriori ricerche, tra cui migliori studi di qualità, saranno necessarie per rispondere definitivamente a questa domanda. In ogni caso, anche se il collegamento fosse rilevato, la gente non dovrebbe adottare, salvare o comprare un animale unicamente per ridurre il proprio rischio cardiovascolare».

Fonte: La Zampa 

 

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