domenica 27 ottobre 2013

La crisi peggiora la salute dei giovani

(ANSA) - ROMA, 26 OTT - La crisi fa male anche alla salute dei giovani: in 5 anni e' complessivamente peggiorata, con un aumento del 10% dei malati cronici. Sono 12 milioni infatti gli italiani, in maggioranza over 55, che convivono con due o più malattie croniche ma ora è "allarme giovani". L'11% tra i 25 e i 40 anni e il 30% tra i 40 e i 55 , soffre già di almeno due patologie croniche e autoimmuni. Colpa soprattutto della crisi economica che compromette la possibilità di stili di vita adeguati e rende più fragile il sistema immunitario. In tutto sono due milioni, il 10% in piu' rispetto a cinque anni fa.







La colpa, spiegano i medici internisti riuniti per il 114° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI), a Roma dal 26 al 28 ottobre, è soprattutto della crisi economica, che non consente agli italiani uno stile di vita adeguato, fatto di alimentazione sana, movimento, prevenzione attraverso check-up regolari, e li espone così a una probabilità due volte e mezzo più alta di sviluppare malattie croniche come diabete ipertensione, bronchiti che vanno ad aggiungersi a quelle autoimmuni come le sindromi metaboliche, le patologie reumatologiche, epatologiche e intestinali sempre più diffuse. I pazienti con piu' di una una multi-morbilità vanno affrontati in modo globale per non rischiare l'eccesso di terapie: oggi 5 milioni di under 55 prendono in media 4-5 farmaci al giorno e il 20% è esposto al rischio di trattamenti inappropriati per la mancanza di una "guida" che individui la patologia principale e adotti un piano terapeutico efficace e adeguato. È questo il compito degli internisti, i medici "della complessità" che dovrebbero visitare i pazienti con due o più patologie almeno una volta all'anno. I "Doctor House" italiani sono oltre 11mila e gestiscono 39mila posti letto, per un totale di oltre 1,2 milioni di ricoveri l'anno.

"Nei giovani adulti stili di vita inadeguati, fatti di diete poco equilibrate e sane, di sedentarietà e cattive abitudini come il fumo o l'alcol, contribuiscono a provocare un sempre maggior numero di casi di patologie metaboliche, cardiovascolari, respiratorie che vanno dall'ipertensione al diabete, alla bronchite cronica - spiega Gino Roberto Corazza, presidente SIMI - La crisi economica oggi rende più fragile la popolazione anche nelle fasce più giovani, perché compromette la possibilità di compiere scelte di salute: per molti è diventato difficile, oltre che acquistare cibi sani o permettersi un abbonamento in palestra, perfino prendere l'auto per andare a correre al parco o fare analisi di routine''.

"Oggi gli under 55 prendono in media 4 o 5 farmaci al giorno e un paziente su cinque è esposto al rischio di trattamenti inappropriati per la mancanza di una 'guida' che individui una patologia principale e adotti un piano terapeutico efficace'' commenta Alessandro Nobili, responsabile del Laboratorio di valutazione della qualità delle cure dell'Istituto Mario Negri di Milano. (ANSA).

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