martedì 22 ottobre 2013
I premi nobel
Il premio Nobel per la medicina e la fisiologia del 2012 è stato attribuito a John B. Gurdon e Shinya Yamanaka per aver dimostrato con le loro ricerche la possibilità di riprogrammare cellule adulte in cellule staminali pluripotenti
L'Accademia di Stoccolma ha riconosciuto quest'anno il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia a John B. Gurdon e Shinya Yamanaka, per i loro"studi sulle cellule staminali che hanno aperto le porte ad applicazioni cliniche di enorme importanza."
Il legame tra i due studiosi è quello che va dall'intuizione della nuova strada di ricerca e termina col suo perfezionamento.
Il biologo britannico John B. Gurdon è unanimemente riconosciuto come uno dei pionieri nella ricerca sulle staminali. Già nel 1962 scoprì, lavorando sulle rane, che la specializzazione delle cellule è un processo reversibile, cambiando uno dei dogmi della biologia dello sviluppo di allora. Egli riuscì a inserire il nucleo di una cellula intestinale matura in cellule uovo immature. La cellula così modificata diede poi origine a un girino.
Quarant'anni più tardi, Shinya Yamanaka, ha dimostrato in che modo cellule mature di topo possono essere riprogrammate per dare origine a cellule staminali immature. L'aspetto più sorprendente della ricerca, fu che bastò l'introduzione di soli pochi geni per riprogrammare le cellule mature in cellule staminali pluripotenti, in grado a loro volta di differenziarsi in tutte le cellule dell'organismo.
Inizialmente accolta con scetticismo, la scoperta di Gurdon dimostrò la sua validità e fu successivamente applicata e confermata nei mammiferi. Rimaneva solo una questione, cruciale tuttavia per le applicazioni cliniche: lo stesso processo di riprogrammazione poteva essere indotto in cellule intatte, cioè senza inserire il nucleo di un'altra cellula?
Che la risposta fosse affermativa si è scoperto solo nel 2006, grazie agli studi di Yamanaka, il quale, una volta individuati i geni in grado di mantenere le cellule staminali embrionali in vitro nel loro stato di pluripotenza, è riuscito a utilizzare quegli stessi geni per riprogrammare cellule mature e farle diventare pluripotenti.
Chi è John B. Gudron
La fortunata linea di ricerca di John Bertrand Gurdon, classe 1933, inizia nel 1958, quando, nell’ambito del PhD in zoologia presso l’Università di Oxford, nel Regno Unito, riesce a trapiantare il nucleo di una cellula somatica di rana del genere Xenopus, sulla falsariga di un analogo lavoro di Robert Briggs di sei anni prima con cellule di blastula. Negli anni successivi, le ricerche vennero perfezionate fino al risultato del 1962, pubblicato sul “Journal of embryology and experimental morphology”. La discussione generata dal risultato porta, tra l’altro, alla prima utilizzazione nota del termine “clone”, rimasta in voga da allora in campo biomedico.
Fino al 1971 rimane a lavorare a Oxford, dove sviluppa la tecnica di microiniezione di molecole di RNA messaggero, largamente utilizzata negli anni successivi, in ovociti di Xenopus al fine di identificare le proteine codificate e la loro funzione. Successivamente si trasferisce all’Università di Cambridge, prima al Dipartimento di Biologia molecolare poi, a partire dal 1983, a quello di Zoologia. Negli ultimi due decenni, le sue ricerche si sono focalizzate sui fattori di segnalazione intercellulare che portano alla differenziazione delle cellule e sulla riprogrammazione dei nuclei trapiantati, tra cui la demetilazione del DNA.
Nella sua lunga carriera, Gurdon ha fatto parte di numerosi istituti di ricerca, tra cui il Wellcome/CRC Institute for Cell Biology and Cancer, di cui è stato direttore fino al 2001, ed è stato membro del Nuffield Council on Bioethics, tra il 1991 e il 1995, nonché del Magdalene College di Cambridge, tra il 1995 e il 2002. In suo onore, l’Istituto di Biologia cellulare del Wellcome Trust/Cancer Research è stato ribattezzato Gurdon Intitute nel 2004. Nel 2009 è stato insignito del Premio Albert Lasker for Basic Medical Research.
Chi è Shinya Yamanaka
Nato nel 1962, Shinya Yamanaka ha dedicato la sua carriera alla ricerca sulle cellule staminali adulte. Laureatosi in medicina all’Università di Kobe e conseguito il PhD all’Università di Osaka, ha condotto i suoi studi e insegnato in numerosi istituti e università giapponesi e non: Gladstone Institute of Cardiovascular Disease dell’Università della Californa a San Francisco (1993-1995), Università di Osaka (1996-1999), Nara Institute of Science and Technology (199-2003) Institute for Frontier Medical Sciences (2004-2010). Attualmente è direttore del Center for iPS Cell Research and Application dell’Università di Kyoto.
Nel 2006 è avvenuta la pubblicazione del risultato che gli è valso la fama scientifica, oltre al Premio Nobel appena attribuito: la generazione di cellule staminali pluripotenti a partire da fibroblasti adulti di topo. Nel 2007, l’ulteriore, fondamentale progresso, con la replicazione del risultato con fibroblasti adulti umani.
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